A margine dell’EY Energy Forum 2019
C’è una bellissima raccolta di racconti di Raymond Carver dal titolo: Cosa parliamo quando parliamo d’amore. Ma quando noi parliamo (il “discorso pubblico” attraverso incontri istituzionali, convegni,seminari) di ambiente, energia, sostenibilità, transizione energetica, economia circolare, decliniamo i tempi dell’azione al futuro o al presente?
Ieri ero all’EY Energy Forum, organizzato da Ernst&Young, in un magnifico posto (molto green) sulle colline bolognesi, e tra tutti gli interventi mi è rimasta in mente questa frase, di Francesco Gattei, Vice President ENI, “Non stiamo parlando di futuro ma di presente” riferendosi a ciò che le aziende stanno facendo per l’ambiente, in primis per ridurre le emissioni di CO2, la decarbonizzazione, e andare verso un modello di economia circolare.
Quando senti parlare i top manager di ENI, SNAM, Sorgenia, Terna, Saipem, Saras, ERG, Maire Tecnimont, fa impressione perchè senti che un impegno c’è, che stanno facendo qualcosa per riempire di contenuti gli slogan: si è passati dal “cosa fare” al “come fare”.
Chi molto più in marketing, chi molto più con i fatti concreti, ma le grandi aziende italiane (con importanti proiezioni globali) attive nell’energia, stanno lavorando ora per un cambiamento, per il Cambiamento. La strada è segnata e non si può più tornare indietro, è una strada di oggi che punta dritta al domani.
A margine di questo forum voglio registrare qualche dato da tenere a mente, non numeri ma impressioni raccolte.
In primis è il gas naturale il più nominato come combustibile che consentirebbe il rispetto del piano europeo di “phase out” dal carbone.
Quando si parla di gas naturale si parla di biometano, e di biometano non se ne parla più come il futuro della transizione energetica ma come una fonte accessibile, non fossile e generabile da rifiuti, reflui zootecnici, scarti. È qui che l’urgenza di decarbonizzazione si salda con il paradigma dell’economia circolare.
Gas naturale e biometano sono sulla bocca di tutti, nel presente.